sabato 19 aprile 2008

quell'inutile porta a porta

Veniamo da Reggio Emilia per portarvi la nostra esperienza per quanto riguarda la sperimentazione detta”porta a porta”.
Da noi, città di circa 160.000 abitanti viene sperimentata in una circoscrizione di circa 14.000 abitanti; è stata scelta questa circoscrizione perché mista sia per quanto riguarda il territorio che gli abitanti intesi come italiani ed extracomunitari.
Prima di quel famigerato 26 aprile 2006, giorno di inizio della sperimentazione nessuno di noi sapeva a cosa veramente fosse andato incontro causa la scarsa informazione da parte dei nostri amministratori; ci hanno consegnato i cassonetti privati o condominiali e ci hanno tolto quelli stradali e così di punto in bianco ci siamo sentiti contribuenti beffati trovandoci i rifiuti all’interno della nostra proprietà senza poterli conferire sul suolo pubblico, naturalmente differenziati come sempre abbiamo fatto, a nostra discrezione.
Ci era stato riferito che questo sistema era già in atto da tempo presso tante altre città dove tutto funzionava alla perfezione, praticamente dopo un periodo breve di abitudine al cambiamento anche noi ne avremmo apprezzato la comodità e l’efficienza del metodo. Siccome nessuno di noi si rassegnava a fare deposito di immondizia presso la propria proprietà, abbiamo costituito il nostro comitato dando inizio alla protesta comunicando all’amministrazione comunale la nostra intenzione a dare inizio ad una raccolta firme. In breve tempo( circa 15 giorni) abbiamo raccolto 3000 firme di dissenso, senza banchetti e senza alcuna pubblicità di sorta nel senso che i cittadini si recavano presso di noi per aderire spontaneamente all’iniziativa.
Abbiamo avuto diritto a presentare la nostra mozione in consiglio comunale, abbiamo fatto collezione di verbali di sopralluogo dell’USL locale,siamo stati visitati dal Noe di Bologna,la stampa locale ci ha sostenuto nel miglior modo possibile,ma per il porta a porta nulla è cambiato. Con tanta amarezza ci siamo resi conto che poche Amministrazioni sono disponibili ad ascoltare gli elettori.
Abbiamo ottenuto un referendum consultivo ma il Sindaco si è rifiutato di mettere la firma finale, andando contro ad un suo precedente provvedimento allora firmato a nostro favore; se avesse firmato l’ultimo provvedimento,avrebbe firmato la sua sconfitta; proprio per questo abbiamo presentato tramite i nostri legali un ricorso contro al Sindaco e tutto il Comune. Ad oggi,dopo aver incassato la sentenza negativa da parte di un Giudice forse un poco di parte,abbiamo presentato reclamo che avrà sentenza a giorni perché non ci stancheremo mai di chiedere giustizia secondo costituzione che prevede il diritto al voto cittadino, diritto da noi conquistato con la raccolta firme.
Se siamo arrivati a questa decisione è perché sappiamo che il porta a porta è un metodo illegale adottato dai Comuni solo per interessi propri senza minimamente pensare ai contribuenti: l’Unione Europea ci obbliga a differenziare ma non al porta a porta.
Chiunque si documenti sul web può trovare solo effetti positivi in merito al porta a porta ma se poi si contattano direttamente le persone interessate si può capire che ovunque crea disagi, puzze, proliferare di animali strani, aumento di topi, api, mosche senza poi parlare dei mesi caldi che è un inferno: l’aria è nauseabonda causa poca igiene dei cassonetti che non sono disinfettati come prevedono i regolamenti; i contenitori sono poco capienti e i coperchi sono sempre alzati, tutto questo sotto le nostre finestre o balconi.
Le nostre ricerche assieme ai continui contatti però ci hanno anche permesso di sapere che le amministrazioni responsabili che ascoltano i cittadini hanno già smesso il porta a porta e sono tornati al metodo tradizionale ammettendo che dove non c’è collaborazione da parte degli utenti non si fa altro che peggiorare la qualità del differenziato. Le stesse amministrazioni hanno ammesso che aumentando il numero dei cassonetti stradali, uniti in batterie con bidoni di tutte le tipologie e in posizioni ben accessibili alla gente rendono più del porta a porta.
Il nostro comitato ha fatto visita a Monfalcone nel gennaio scorso in occasione di un referendum consultivo popolare indetto per dar voce ai suoi cittadini in merito al porta a porta e nonostante sia stato fatto di tutto per far decadere l’esito referendario, ha votato il 49% della cittadinanza ed il 92% dei votanti ha detto no al porta a porta; a Pisa l’Amministrazione Comunale ha inviato un questionario alle famiglie e il risultato ha indotto a tornare ai cassonetti stradali (esito rispettato in pieno dal Comune che ha ritirato il porta a porta); ad Argelato di Bologna c’è un comitato che lotta insieme a tutta la cittadinanza perché non venga adottato il porta a porta ed in parte ce l’ha fatta portando il Sindaco ad un compromesso:
La lettera del Sindaco:
Da molti mesi nel nostro Comune si sta discutendo di raccolta differenziata.Le proposte di organizzazione del servizio “porta a porta” presentate prima dell’estate hanno generato dissensi tra i cittadini. Nel corso delle assemblee di presentazione e nell’attività svolta da Geovest sono stati sollevati diversi dubbi che ci hanno portato a posticipare la partenza del servizio ed elaborare proposte nuove che potessero rispondere alle osservazioni e alle perplessità dei cittadini.In questi mesi si è svolto un lavoro di studio e approfondimento che si è avvalso anche del contributo delle oltre 500 famiglie che volontariamente hanno iniziato la sperimentazione del servizio, fornendo indicazioni utili e pratiche a risolvere i problemi posti, ma anche testimoniando direttamente la sostenibilità del metodo proposto.Contemporaneamente si sono svolti incontri con il comitato ApA che si è fatto portavoce di una parte dei cittadini, per approfondire i temi che potevano essere risolti con uno sforzo di organizzazione rendendo il servizio maggiormente flessibile.Abbiamo quindi pensato di apportare alla proposta originaria una serie di modifiche e di puntualizzazioni che renderanno l’organizzazione del servizio più flessibile e che raccolgono molte obiezioni e perplessità avanzate dai cittadini.
In particolare abbiamo previsto:
di lasciare al cittadino la scelta tra il conferimento dei rifiuti organici in appositi cassonetti stradali o con il bidoncino fornito da Geovest (da consegnare nei giorni previsti)
di lasciare al cittadino la scelta tra il conferimento nelle campane stradali o con il bidoncino fornito da Geovest le per la raccolta del vetro e lattine (da consegnare nei giorni previsti)
di lasciare al cittadino la scelta di utilizzare il contenitore per la carta fornito da Geovest oppure di conferire la carta in scatole o sacchetti di carta (da consegnare nei giorni previsti)
di raddoppiare la frequenza di raccolta della plastica portandola ad una volta a settimana
di confermare la possibilità di scelta dei contenitori condominiali
di confermare la personalizzazione delle raccolta dei rifiuti per le famiglie in cui sono presenti bambini o persone che devono smaltire pannoloni o altri presidi per incontinenza, senza costi aggiuntivi.
In questo modo si riduce sensibilmente il numero dei contenitori che saranno consegnati alle famiglie in quanto sarà possibile avere solo il contenitore grigio (da 120 o da 50 litri) per i rifiuti non riciclabili ed il sacco per la plastica.Ci preme sottolineare che questo sistema preserva il riconoscimento agli utenti che utilizzano al meglio il sistema di raccolta premiando i comportamenti “virtuosi”. Infatti una parte della tariffa sarà misurata al numero degli svuotamenti del contenitore per i rifiuti non riciclabili, quindi più si ricicla e meno si paga.
Questo sistema, per funzionare bene e per permetterci di raggiungere l’obiettivo di raccolta differenziata che ci siamo dati (70 - 80%) e che è stato condiviso da tutti, necessita di ancora più collaborazione e partecipazione da parte dei cittadini.
Nelle prossime settimane riprenderanno gli incontri pubblici e i contatti con le singole famiglie perillustrare le nuove proposte ed organizzare il prossimo avvio del servizioConfidiamo nella collaborazione di tutti i cittadini che, con qualche accorgimento, potranno contribuire a realizzare un progetto che ha al centro la salvaguardia del nostro ambiente, nell’interesse di tutta la comunità.
Il sindaco di ArgelatoLuigi Pasquali

A Parma seppur abbiano cercato di introdurre gradatamente il metodo,ci sono rifiuti abbandonati ovunque e comunque a breve costruiranno un grande inceneritore,(esempio valido a smentire chi sostiene che il porta a porta sconfigge l’inceneritore), a Carpi, cittadina vicina a Reggio Emilia, i cittadini sono in rivolta ed hanno riportato i cassonetti sul suolo pubblico (senza sanzione alcuna), a Guastalla e Novellara , paesi reggiani dove hanno iniziato la sperimentazione da qualche mese, i negozianti sono in rivolta dovendo tenere i cassonetti all’interno delle loro attività e tanti altri esempi vi potrei portare come Trento che nonostante si stia sperimentando in due località di campagna, siamo stati contattati per avere consigli sul come bloccare questo metodo troglodita (e poi stanno costruendo l’inceneritore); a Corlo di Formigine, paese di Modena il porta a porta ha avuto durata di qualche mese e poi l’Amministrazione lo ha ritenuto dispendioso con scarso risultato, a Rubiera, paese in provincia di Reggio Emilia, erano pronti per il porta a porta poi improvvisamente hanno cambiato rotta costruendo interrati (tra l’altro inaugurati domenica scorsa) e distribuendo più contenitori sul suolo pubblico per rendere più comodo il conferimento.
A Sansepolcro(Latina) il centro sinistra, che rappresenta la minoranza, si ribella nei confronti del centro destra che cerca di adottare il porta a porta dicendo che le decisioni prese dalla maggioranza evidenziano molte carenze rispetto ai disagi arrecati ai cittadini: 4 bidoni richiedono uno spazio adeguato non sempre disponibile negli appartamenti, spesso angusti, del centro storico; in più l'esposizione di gran parte dei bidoni per le strade si protrarrà, per motivi di lavoro o altro, per l'intera giornata con evidente danno sia al decoro del centro storico sia al traffico e alla sosta dei veicoli (un altro problema questo che secondo il centrosinistra è stato propagandato e mai affrontato); l’Ulivo ricorda poi che la raccolta, prevista in sole due volte la settimana per l’umido organico (scarti e avanzi di cucina) e per l’indifferenziato (in particolare pannoloni, pannolini, assorbenti, ecc.), rischia di creare seri problemi sia igienici che di vivibilità specie nel periodo estivo;
Questo fa anche riflettere sul fatto che i rifiuti non sono né di destra né di sinistra e di fatto nessuno li vuole in casa: dove amministra il centro sinistra troviamo un centro destra contro al porta a porta e dove amministra il centro destra ci troviamo nella posizione contraria.
A Forlì, nonostante qualcuno di parte porti continuamente notizie positive sul web,i cittadini si sono ribellati e vogliono tornare al metodo tradizionale.
Un altro esempio ci viene dall’Assessore all’ambiente di Salsomaggiore Terme, Andrea Fellini, durante un dibattito tenuto ad Ecomondo a Rimini il mese scorso ha detto che”la razionalizzazione della raccolta del recupero e dello smaltimento dei rifiuti sta evidenziando nel nostro Paese la priorità della riqualificazione urbana e moltissimi comuni hanno trovato la soluzione utilizzando sistemi interrati per il conferimento dei rifiuti” e sempre l’Assessore di Salsomaggiore dice che “si trasferiscono nel sottosuolo i contenitori dei rifiuti in modo da evitare cattivi odori e fuoriuscite del materiale liberando spazio in superficie; l’evoluzione tecnologica di tale sistema prevede la presenza di un compattatore che garantisce innumerevoli vantaggi con l’obiettivo di migliorare il bilancio ambientale riducendo sensibilmente l’inquinamento atmosferico ed acustico, garantendo notevoli riduzioni del costo di gestione”.
A Lugano invece già dal 2003 si è sospeso il porta a porta perché l’ amministrazione aveva riconosciuto il porta a porta fonte di numerosi problemi. Hanno risolto posando interrati per tutte le tipologie di rifiuto garantendo il conferimento 24 ore su 24. In breve tempo sono stati riconosciuti vantaggi, rispetto al porta a porta, sia in termini estetici che funzionali che economici, sia per i cittadini che per gli operatori che evitano la manipolazione diretta dei sacchi.
I costi: da noi dopo un anno di sperimentazione ci siamo portati da un costo di 550.000 euro (per la nostra circoscrizione) ad un costo di 1.500.000 euro ovvero abbiamo triplicato.
Per questa sperimentazione hanno costruito un’ oasi ecologica dedicata che altro non è che una batteria di cassonetti rinchiusa da una recinzione al servizio esclusivo di un grande condominio dal costo complessivo di 34.000 euro( 19.000 euro sponsorizzati dalla regione e il resto preso dalle nostre bollette) e se ne prevedono altre 40: e poi ci raccontano che gli interrati costano troppo!
Chi invece abita in un condominio di 4 famiglie deve contribuire a pagare l’oasi condominiale e si deve anche tenere i rifiuti in casa perché l’oasi è prevista solo per i condomini grandi, le persone anziane si riempiono il cassonetto in casa e lo devono portare sul suolo pubblico secondo calendario, altrimenti devono pagare qualcuno che lo faccia per loro, immaginate chi abita in un mini appartamento senza balcone ( tiene i rifiuti sotto al tavolo di cucina).
Non vi parlo dell’estate perché da noi l’estate scorsa era un continuo disinfestare per il proliferare di topi scarafaggi,vermi, mosconi, gatti randagi ecc…le puzze che si sentono in giro non si sentono neppure nei paesi del terzo mondo e proprio per questo chi ne ha la possibilità porta altrove i suoi rifiuti, naturalmente indifferenziati.
Dopo un anno e mezzo di sperimentazione però,stiamo notando che diminuiscono sempre più i cassonetti del differenziato e al loro posto compaiono quelli dell’indifferenziato, non più solo sulle proprietà private ma addirittura sul suolo pubblico, forse per evitare l’abbandono delle borsine, ma questo è porta a porta? Reggio Emilia, nel 2005, prima del porta a porta, pur essendo scarsamente fornita di cassonetti per la differenziata, aveva raggiunto il 46%di differenziata, abbiamo ritirato il premio di comune riciclone, ma se venisse esteso il porta a porta in tutta la città,oltre al proliferare degli animali più disparati e delle puzze diffuse, sarebbe un enorme regresso in termini di percentuale oltre ai costi insostenibili. Non lasciamoci imbrogliare da chi ci promette di evitare un inceneritore con il porta a porta perché come giustamente ha detto la nostra Presidente della Provincia Sonia Masini”non esiste nessun porta a porta al mondo che eviti un inceneritore”.
Troppe volte ormai ci siamo sentiti dire che il porta a porta permette di riciclare di più, il materiale è più puro etc.. mentre noi in base ai nostri accertamenti abbiamo pubblicato dati mai smentiti dove dicevamo che col porta a porta in 20 settimane, presso la nostra circoscrizione, i mezzi addetti alla raccolta hanno percorso 75.000 KM in più pari al 200% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente( col metodo tradizionale)consumando 12.000 litri di gasolio in più pari al 64%in più; con la raccolta tradizionale si raccoglievano 490 KG pro-capite mentre con il porta a porta se ne raccolgono circa 350: il quantitativo rimanente si è trovato presso le altre circoscrizioni e nei paesi limitrofi sotto forma di indifferenziato. Come si può dire che il porta a porta è segno di civiltà? Senza parlare degli operatori in continuo contatto con i rifiuti putrescenti per un misero stipendio, che sono continuamente affetti da dissenteria e vengono da noi a chiedere aiuto per far cambiare il sistema di raccolta.
Tutto questo per dire chiunque ci legga di non accettare il porta a porta, di rifutare i cassonetti privati, di insistere per avere a disposizione i mezzi per differenziare, che vuol dire batterie di cassonetti sul suolo pubblico,perché differenziare è un nostro dovere, ma nessuno può occupare la nostra proprietà senza il nostro consenso e tantomeno con i bidoni della spazzatura. Non diamo spazio alle false ideologie che a tavolino danno un risultato ma in pratica suonano in modo diverso.
Se davvero qualcuno vuole ridurre i rifiuti non deve partire da noi ma da chi producendo i prodotti di consumo ci imbottisce di imballaggi che tocca a noi smaltire.
Solo una curiosità: non crediamo che con i nostri scarti di cucina si produce un compost utile a concimare i nostri terreni perché in Emilia è proibito pena la svalutazione del nostro parmigiano reggiano.
I mezzi per differenziare sono tanti, dagli interrati ai cassonetti coi sensori, solo per dare un esempio, ma l’importante sarebbe anche che si tenesse diviso ciò che noi dividiamo, cosa che non succede perché più volte abbiamo visto raccogliere un tipo di rifiuto e poi, senza scaricare, raccoglierne altri: allora se è così perché ci devono far dividere i rifiuti? Il cittadino virtuoso va rispettato.
Il nostro comitato non si stancherà mai di dire” no al porta a porta” e “sì alla differenziata”ma quella vera e non quella di immagine che però differenziata non è.
Per ulteriori informazioni vi raccomandiamo il nostro sito internet www.comitatoreggioemilia.it